Parigi e Yves Saint Laurent
A Parigi, nel palazzo di Avenue Marceau, sede storica dell’atelier di Yves Saint Laurent, rivive l’arte dello stilista francese. Non si tratta di una semplice esposizione, ma di un cuore pulsante che, a ogni battito, sprigiona una passione tanto ricercata quanto attuale. Tra schizzi, rotoli di tessuti e cassetti pieni di perline e pizzi, tutto è incentrato sull’atelier: il luogo in cui è nata ogni creazione che ha poi dato vita a intere collezioni. Gli arredi sono quelli originari e fanno da sfondo a una produzione che non ha precedenti nel mondo dell’haute couture. Cinquemila abiti di alta moda, quindicimila accessori, migliaia di schizzi, schede, fotografie e oggetti archiviati dal 1961 al 2002. La visita al museo è un viaggio attraverso luoghi ed epoche. Abiti ispirati all’Africa, alla Spagna, all’Asia: su una mantella arancio che copre un abito rosso sono ricamate le bouganville del giadino della casa di Marrakech. Ma è anche un percorso trasversale nelle diverse epoche. La mostra ospita infatti il primo modello di Alta Moda, quello con l’etichetta 0001 per intenderci. Si tratta di un abito nero da sera ispirato a un costume di scena creato per Zizi Jeanmaire. Non mancano i riferimenti all’arte. Da Picasso a Mondrian, passando per le meravigliose gonne Matisse o per il corpetto ricamato con i girasoli di Van Gogh e indossato da una giovane Naomi Campbell. E poi, gran finale, nella sala delle collezioni ispirate ai pittori, il video del discorso con il quale nel 2002 Yves Saint Laurent diceva addio per sempre alla sua maison “sapendo che i più bei paradisi sono quelli che abbiamo perduto”. Sfogliate la gallery per scoprire in anteprima i segreti del museo parigino.
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In Paris, in the building of Avenue Marceau, the historic home of Yves Saint Laurent‘s atelier, revives the art of the French designer. It is not a simple exposition, but a beating heart that, with each beat, releases a passion as sought after as it is actual. Between sketches, rolls of fabrics and drawers full of beads and lace, everything is centered on the atelier: the place where every creation was born, which then gave life to entire collections. The furnishings are the original ones and are the background to a production that has no precedents in the world of haute couture. Five thousand high-fashion clothes, fifteen thousand accessories, thousands of sketches, files, photographs and archived items from 1961 to 2002. A visit to the museum is a journey through places and eras. Dresses inspired by Africa, Spain and Asia: the bougainvillea of the Marrakech house is embroidered on an orange cape that covers a red dress. But it is also a transversal journey through the different eras. In fact, the exhibition hosts the first Alta Moda model, the one with the 0001 label, for instance. It is a black evening dress inspired by a stage costume created for Zizi Jeanmaire. There is no lack of references to art. From Picasso to Mondrian, through the wonderful Matisse skirts or the bodice embroidered with Van Gogh sunflowers and worn by a young Naomi Campbell. And then, the grand finale, in the hall of collections inspired by painters, is the video of the speech with which in 2002 Yves Saint Laurent said goodbye forever to his maison “knowing that the most beautiful paradises are those we have lost”. Browse the gallery to discover the secrets of the Parisian museum.